in ricordo di Renza Calliano, socia fondatrice della COMPAGNIA DEI MEGLIOINSIEME

Viaggi avventurosi, studi e volontariato:

la curiosità inesauribile di Renza Calliano  

di Gianluca Sartori (Corriere della Sera-Edizione di Torino 27.12.2023)

 

Renza Calliano, una torinese doc, è mancata all’età di 91 anni dopo
un’esistenza lunga e intensa. È come se avesse vissuto tante vite in una,
grazie alla sua innata curiosità. Seconda di cinque sorelle, era nata a Torino e
ha sempre vissuto sotto la Mole, a eccezione di un periodo legato alla
Seconda Guerra Mondiale, durante il quale si trasferì con la famiglia a
Candelo. Nel Dopoguerra ha intrapreso un’esperienza da scout nelle
montagne del Piemonte, spinta dalla sua innata voglia di scoprire il mondo.
Conseguito il diploma presso il Liceo D’Azeglio, ha proseguito gli studi con la
laurea in Economia e Commercio.

Renza ha iniziato la sua vita professionale come insegnante nelle scuole
medie inferiori della Provincia di Torino. Risale a questo periodo, nel 1959, il
matrimonio con Ferdinando «Dado» Massara e poi la nascita, tra il 1961 e il
1965, dei loro tre figli Damiana, Stefania e Matteo. Renza ha dovuto lasciare
il lavoro per dedicarsi alla famiglia, ma non era fatta per stare a casa, così ha
preso parte a diverse attività di volontariato: negli anni Settanta è stata tra i
fondatori dell’associazione «Come Noi» , che si occupa dei paesi in via di
sviluppo e, insieme a Dado, si è occupata di borse di studio per studenti
stranieri.

Da lì a pochi anni, la sua insaziabile curiosità l’ha portata a interessarsi di
psicologia e in particolare di psicomotricità infantile. Si è iscritta così a un
percorso formativo presso l’istituto Rebaudengo ed è divenuta psicologa. Ha
svolto la sua attività lavorativa all’Asl di Venaria finendo per diventare una
delle maggiori esperte di psicomotricità di quel periodo.

La morte di «Dado», nel 1987, è stata un duro colpo, ma Renza ha saputo
reagire. Dopo la pensione ha viaggiato molto, con amici diversi e in condizioni
avventurose. Ha girato l’Italia e l’Europa in bicicletta fino a quasi 90 anni, è
entrata a far parte di un coro e si è appassionata allo studio di testi teatrali e
religioni. Nel 2002 e nel 2004 sono nati i nipoti Pietro e Martina che amava
molto. Non dimenticheranno mai quella nonna dalle mille risorse.

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